Chef Gamberini

Ciao a tutti, mi presento! Sono Omar Gamberini, chef per passione, e da oggi pubblico sul suo blog alcuni scritti sulle mie vicissitudini ai fornelli. Nella vita di tutti i giorni lavoro come dipendente in una ditta della mia città, Bologna, e mi dedico con grande amore al mondo della cucina. Una passione con la quale mi diletto da diversi anni, al punto che mi tengo stretta la nomenclatura di “chef dilettante”, senza alcuna pretesa di successo, visto che la mia più grande passione è quella di ricevere i complimenti (ma anche le critiche e i commenti!) dei miei commensali.

 

La mia passione per il mondo della cucina nasce quando ero bambino. Frequentavo, insieme ai miei genitori, il ristorante dei miei nonni, sito in una piccola località di campagna a pochi chilometri da Bologna. Con le dovute attenzioni, interagivo con gli chef e con i collaboratori del ristorante, venendo a conoscenza di quanti segreti ci fossero dietro un mestiere difficile e altamente qualificato come quello dello chef! Insomma, per un bambino delle scuole elementari non è del tutto normale vedere che, ad esempio, nel ragù alla bolognese ci fosse anche un cucchiaio di zucchero tra gli ingredienti, oppure che l’aglio venisse soffritto nel latte per poter avere un sapore più gradevole! Ho sempre ritenuto il lavoro dello chef un gradevole equilibrio tra tecnica e fantasia e, da sempre, ho cercato di applicare questo impegno in cucina.

 

Chiedete ai miei amici con quanto impegno io cucini ricette semplici, come i tortellini al ragù alla bolognese, o il risotto allo zafferano! La tecnica, prima di tutto, è il segreto per un ottimo lavoro in cucina. Oggi nella vita mi occupo di tutt’altro e, nonostante sia un appassionato di cucina, non sono un grande consumatore di libri o di programmi televisivi rivolti agli chef e ai loro protagonismi. No: per me, per essere un buon cuoco è importante avere il piacere di sedere a tavola nei ristoranti, parlare con i commensali, con gli chef (quando ce ne è l’occasione), incuriosirsi sulle tecniche utilizzate e sulle combinazioni di ingredienti adottati. Quentin Tarantino diceva che il modo migliore per studiare il cinema è quello di andare al cinema: io la penso esattamente così, il modo migliorare per studiare l’arte e la professione dello chef, sia quello di andare a tavola per i ristoranti, assaporare tantissimi piatti e “consumare” le arti degli altri cuochi prima di poter coltivare la propria nel modo migliore.